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Home IUSVEducation #08

Il sapere che ‘fa la differenza’

Un punto verso il quale convergono le conclusioni delle maggiori correnti di pensiero delle diverse scienze umanistiche, consiste nella convinzione che la consapevolezza, ovvero il tratto distintivo dell’esperienza umana, sia il risultato, in termini sia ontologici che culturali, di una progressiva emancipazione da uno stato di indifferenziata fusione ‘cosmica’. L’esercizio della ragione – dal latino rationem, da ratus, part. pass. di rèor determinare: con significato di tracciare limiti, confini – si attesta dunque, anzitutto, come la facoltà di discriminare, dividere in parti discrete, in oggetti, ciò che in origine fa tutt’uno con l’irrappresentabile totalità, la quale, a partire da quella fondamentale della nascita, va scomponendosi in una successione ininterrotta di esperienze. Esperienza è dunque anzitutto ciò che avviene tra - più ancora di essere ciò che avviene a- o per -, dato che tutto ciò che rappresenta una esperienza per un soggetto, rappresenta al contempo una esperienza di un oggetto (fosse anche un ‘oggetto sé’).

IUSVEducation di IUSVEducation
01/12/2016
in IUSVEducation #08
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Il sapere che ‘fa la differenza’

Titolo: Il sapere che ‘fa la differenza’  
Tipo di pubblicazione: articolo
Anno di pubblicazione: 2016
Autore: Federico Battaglini 
Rivista: IUSVEducation #08
Pagine: 126-143
Data di pubblicazione: dicembre 2016
Editore: IUSVE – Istituto Universitario Salesiano
ISSN: 2283-642X

Come citare: Battaglini, F. (2016). Il sapere che ‘fa la differenza’. IUSVEducation, 8, 126-143. https://www.iusveducation.it/il-sapere-che-fa-la-differenza/

Parole chiave: esperienza, differenziazione, conoscenza, simbolo, religione

Paper PDF: IUSVEducation_08_Battaglini_SAPERE_FA_DIFFERENZA.pdf


Abstract:

L’esercizio della ragione suppone la facoltà di discriminare, dividere in parti discrete, in oggetti, ciò che in origine fa tutt’uno con l’irrappresentabile totalità. Per la mente razionale, l’incontro con il mondo metafisico, non dualistico, rappresenta un’esperienza di horror vacui. Ogni qualvolta il pensiero incontra il vuoto – il non significabile – esso agisce circoscrivendo l’ultima superficie attingibile e avvolgendola in una fitta trama di segni di valenza spiccatamente simbolica. La realtà dualistica appare come un’area di differenziazione circoscritta, ai limiti della quale il pensiero razionale esaurisce la propria efficacia e cede il passo alla funzione simbolica, la quale rappresenta, per così dire, una sorta di ‘soglia’ per la conoscenza, una cornice all’interno della quale possono esistere ‘cose’ alle quali è assegnato un nome, un significato, un ordine. Quello religioso, impegnato all’orizzonte della conoscenza, è sempre dunque un pensiero saturato da una dominante simbolica ed è l’elemento che garantisce la coerenza esperienziale dell’esistere, preservandone l’integrità.

 

 

 

 

Keywords: experience, differentiation, knowledge, symbol, religion

Abstract:

The exercise of reason supposes the right to discriminate, dividing into fair parts, into objects, what originally is one with the un-representable entirety. To the rational mind, the meeting with the metaphysical world, not dualist, is an experience of horror vacui. Whenever the thought meets the void – the meaningless – it acts circumscribing the last attainable surface and wrapping it in a thick web of signs of distinctly symbolic value. The dualistic reality appears as an area of circumscribed differentiation, in which limits the rational thought exhausts its effectiveness and gives way to the symbolic function, which represents, if you will, a sort of ‘doorway’ to the knowledge, a frame where there may be ‘things’ to which is assigned a name and a meaning, an order. The religious one, committed the horizon of knowledge it is always been a thought saturated by a symbolic dominant and is the element that guarantee consistency experiential to existence itself, preserving its integrity.

 

Tags: conoscenzadifferentiationdifferenziazioneesperienzaExperienceknowledgereligionreligionesimbolosymbol
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del 31.07.2013 - ISSN 2283-642X

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