Physis e forme ecologiche delle immagini d’arte. In emergenza

Le opere scelte per rappresentare questo primo momento, in cui l’agire è ancora racchiuso nell’osservare l’atto nella sua potenza, hanno una cifra comune: la volontà da parte del fotografo di testimoniare una condizione tragica del nostro presente, renderla ancora più forte ed evidente nella fissità dello scatto fotografico, trasformando questi eventi, spesso catastrofici, in immagini che colpiscono il nostro sguardo e che purtroppo hanno per noi in molti casi raggiunto lo statuto della “classicità”. Le immagini proposte hanno lo scopo di enunciare e denunciare gli oggettivi pericoli a cui l’intero pianeta è attualmente sottoposto, e la loro visione costruisce un chiaro quadro dell’emergenza che ci circonda.

Titolo: Physis e forme ecologiche delle immagini d’arte. In emergenza
Tipo di pubblicazione: articolo
Anno di pubblicazione: 2023
Autore: Milena Cordioli, Arianna Novaga
Rivista: IUSVEducation #21
Pagine: 39-57
Data di pubblicazione: aprile 2023
Editore: IUSVE – Istituto Universitario Salesiano
ISSN: 2283-642X

Come citare: Cordioli, M., Arianna, N. (2023). Physis e forme ecologiche delle immagini d’arte. In emergenza. IUSVEducation, 21, 39-57. https://www.iusveducation.it/physis-e-forme-ecologiche-delle-immagini-darte-in-emergenza/

Parole chiave:

Paper PDF: IUSVEducation_21_Cordioli_Novaga_PHYSIS_FORME_ECOLOGICHE_IMMAGINI_D’ARTE_EMERGENZA.pdf

“In emergenza” è il sottotitolo della nuova uscita del consueto saggio fotografico “Physis e forme ecologiche delle immagini d’arte”, che prosegue la sua riflessione sulle modalità espressive che l’arte visiva mette in campo per parlare, e sensibilizzare di conseguenza, sulle problematiche legate all’ambiente e sul rapporto attuale dell’uomo con la natura.

La sequenza introduce il primo dei due “atti” da adempiere per transitare da una dimensione riflessiva ad una più attiva, in una sorta di rito di passaggio che si compie attraverso le immagini: non più rappresentazioni artistiche, frutto dell’immaginazione, o fotografie messe in scena dentro una dimensione simbolica o iconologica, ma immagini dal taglio documentaristico che indagano il mondo reale e le sue criticità. Fotografie che hanno la forza di esprimersi in maniera immediata, fondate su equilibri di precaria e terribile bellezza senza voler nascondere, ma talora esaltando, la potenza espressiva della tragedia che uomo e natura stanno vivendo insieme.

È un “atto” apparente, non completamente abitato dall’azione, poiché l’ambito in cui si muove è ancora quello dell’osservazione, del monitoraggio, della presa di coscienza della situazione, alle soglie di quella che sarà la fase successiva: l’attivismo ecologico vero e proprio, come forma di arte che si declina nella sfera performativa con azioni, eventi, partecipazione diretta agli effetti del cambiamento climatico, all’inquinamento e alle altre tematiche d’impegno sociale ed ambientale, con lo scopo di intervenire e, perché no, contribuire alla risoluzione del problema.