Titolo: Dalla fragilità del bene all’assiologia pratica
Tipo di pubblicazione: articolo
Anno di pubblicazione: 2024
Autore: Luca Cremasco
Rivista: IUSVEducation #23
Pagine: 142-154
Data di pubblicazione: aprile 2024
Editore: IUSVE – Istituto Universitario Salesiano
ISSN: 2283-642X
Come citare: Cremasco, L. (2024). Dalla fragilità del bene all’assiologia pratica. IUSVEducation, 23, 142-154. https://www.iusveducation.it/dalla-fragilita-del-bene-allassiologia-pratica/
Parole chiave: bene, male, prassi, desiderio, fragilità
Paper PDF: IUSVEducation_23_Cremasco_FRAGILITÀ_BENE_ASSIOLOGIA_PRATICA.pdf
Abstract:
In questo articolo si vuole riflettere sulla possibilità di considerare un punto di vista alternativo nella divisione assiologica tra bene e male e sul rapporto tra l’uomo e il bene. Prendendo le mosse dalla costatazione del male come qualcosa di presente e manifesto nel mondo, la riflessione verte sulla collocazione del bene su un piano sostanziale differente da quello del male. In altre parole, se il male è presente nel mondo, il bene è la risposta attiva e pratica dell’essere umano nei suoi confronti. In questo senso, il rapporto tra il bene e l’essere umano è nell’ordine del desiderio: l’uomo ha in sé il bene, ma essendo antropologicamente eccentrico rispetto alla sua essenza, deve sempre muoversi verso sé stesso nel desiderio di sé, ovvero verso il bene. Infine, viene analizzato il significato della fragilità del bene: essendo attivo e sempre al di là dell’uomo, esso è flebile, provvisorio e fragile, cosicché l’azione dell’uomo è quella di ravvivare una fiamma sempre debole.
From the fragility of good to practical axiology
Keywords: evil, good, practice, desire, fragility
Abstract:
This article aims to reflect on the possibility of considering an alternative point of view in the axiological division between good and evil and on the relationship between man and good. Taking the starting point from the constatation of evil as something present and manifest in the world, the reflection is about placing good on a substantially different plane from evil. In other words, if evil is present in the world, good is the human being’s active and practical response to it. In this sense, the relationship that is established between good and human being is in the order of desire, meaning that man has good in himself, but, since it is anthropologically eccentric to his essence, he must always move toward himself in self-desire, that is, toward good. The meaning of the fragility of good is ultimately analyzed: since it is active and always beyond man, it is feeble, provisional and fragile, so that man’s action is the action of reviving an always weak flame.